Aliquote IRPEF 2022: i nuovi scaglioni
La nuova Legge di Bilancio introduce una grande novità nel 2022: la riforma dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, la cosiddetta IRPEF. Infatti, inuovi scaglioni scenderanno da 5 a 4.
Fino al 31 dicembre 2021 l’IRPEF prevedeva 5 scaglioni di reddito, e a ognuno viene applicata un’aliquota di tassazione che aumenta all’incrementarsi del reddito, come di seguito riportato:
- 23% fino a 15mila;
- 27% da 15mila a 28mila;
- 38% da 28mila a 55mila;
- 41% sa 55mila a 75mila;
- 43% sopra i 75mila.
L’accordo trovato sulla nuova IRPEF 2022, invece, prevede un’imposta su 4 aliquote (e quindi 4 scaglioni):
- 23% fino a 15mila;
- 25% da 15mila a 28mila;
- 35% da 28mila a 50mila;
- 43% sopra i 50mila.
In definitiva, il penultimo scaglione si ferma a 50 mila euro anziché a 55 mila euro, scompare lo scaglione 55 mila – 75 mila euro tassato al 41% e le due aliquote intermedie del 27% e del 38% si riducono, rispettivamente, al 25% e 35%.
Il risparmio interessa tutte le fasce di reddito, con le dovute modulazioni, che però lasciano particolarmente scontenti i redditi del secondo scaglione. I cambiamenti minori riguardano la no tax area, che però risultano già escluse dal pagamento dell’IRPEF per effetto delle detrazioni applicate.
Le nuove aliquote entrano in vigore dal 1° gennaio 2022, ma gli Enti locali avranno tempo fino al 31 marzo 2022 per adeguare le addizionali al nuovo sistema a 4 aliquote.
LE NUOVE DETRAZIONI E NOVITA' SULL'EX BONUS RENZI
Il Bonus Renzi di 80, poi aumentati a 100 euro, è stato introdotto nel 2014 con il decreto legge n.66, inizialmente solo per un anno e poi reso permanente, ammonta a 960 euro annui ed è riconosciuto ai possessori di reddito complessivo non superiore a 24.600 euro (bonus pieno) o 26.600 euro (bonus ridotto). I beneficiari sono solo i possessori di reddito di lavoro dipendente o assimilati, inclusi i percettori di somme a titolo di cassa integrazione guadagni, indennità di mobilità e indennità di disoccupazione. Il bonus consiste in un credito Irpef attribuito dal datore di lavoro in busta paga. La Legge di Bilancio 2022 ha “ridimensionato” il credito IRPEF in busta paga, che dal 1° gennaio spetta solo ai titolari di redditi fino a 15.000 euro e solo in specifiche situazioni anche ai lavoratori con redditi non superiori a 28.000 euro. In particolare, il nuovo sistema delle aliquote IRPEF, all'articolo 1, comma 3 della legge di Bilancio ha ridotto a 15.000 euro il limite di reddito complessivo necessario per ottenere il trattamento integrativo pari a 1.200 euro netti annui. Una novità di non poco conto considerando che fino al 31 dicembre 2021 il cosiddetto bonus 100 euro era riservato ai contribuenti con un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro. L'approvazione della legge di Bilancio 2022 ha fatto entrare in vigore anche la riforma fiscale, con la quale le aliquote Irpef sono passate da cinque a quattro. Di conseguenza, il bonus 100 euro 2022 va a interessare una platea più piccola di beneficiari e porterà inevitabilmente dei cambiamenti nella busta paga dei dipendenti. Con le ultime novità relative proprio al bonus 100 euro 2022, dunque, i lavoratori dipendenti che non superano un reddito annuo di 15.000 euro continueranno a ricevere per intero i 100 euro. Per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo compreso tra i 15.000 e i 28.000 euro, invece, il bonus 100 euro sarà calcolato come differenza tra imposta lorda e detrazioni spettanti, ma non potrà superare i 1.200 euro l'anno. Approfondiamo quest'ultima questione.
L'agevolazione è “inglobata” delle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro, ad eccezione dei lavoratori che per via di altri sgravi fiscali in corso di fruizione ne risulterebbero svantaggiati. Nello specifico, sarà necessario considerare l’importo delle seguenti detrazioni IRPEF:
- per i familiari a carico;
- per i redditi da lavoro dipendente, assimilati e da pensione;
- per i mutui agrari e immobiliari per la prima casa (costruzione o acquisto) contratti fino al 31 dicembre 2021;
- per erogazioni liberali;
- per le spese sanitarie, nei limiti previsti dall’articolo 15 del TUIR;
- per le rate non fruite relative alle detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici e da altre disposizioni normative, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021.
Se l'importo delle detrazioni spettanti supera l'imposta lorda dovuta, il trattamento integrativo continuerà ad essere riconosciuto per un ammontare non superiore a 1.200. Il calcolo sarà effettuato sulla base della differenza tra le detrazioni sopra elencate e l'IRPEF lorda. In tutti gli altri casi, il bonus IRPEF è stato sostituito dalle nuove e più corpose detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente pari ad un massimo di 3.100 euro annui, che si ridurranno progressivamente fino ad annullarsi una volta superata la soglia dei 50.000 euro di reddito.
Resta invariata la ricezione del bonus da chi riceve la Naspi; il contributo verrò accreditato mensilmente e per un massimo di 12 mensilità.